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"La storia dell’infanzia è una storia ininterrotta di abusi e ancora oggi, inorriditi spettatori, assistiamo a episodi raccapriccianti di bambini sottoposti a violenze fisiche e psicologiche, senza percepire la vera portata di una realtà spesso inconfessata.Il fenomeno dell’abuso sui minori è una piaga destinata a restare drammaticamente sommersa se nei professionisti chiamati ad ascoltare e a visitare le giovani vittime mancano la capacità di interpretare le parole e i silenzi, se manca la comprensione delle varie forme con cui la violenza si può manifestare o la disponibilità a condividere percorsi di formazione comuni, multiprofessionali e interistituzionali.È dunque assolutamente indispensabile che i professionisti a cui è richiesto di valutare un sospetto caso di abuso siano in grado di mettere in campo un approccio adeguato e conoscenze specialistiche che possano tutelare i minori, sia a livello clinico che legale; che sappiano contestualizzare ogni segno rilevato alla luce della storia personale della vittima, del suo racconto dei fatti e di una valutazione psicologica approfondita. I segni diagnostici diretti sono infatti spesso esigui, aspecifici se non addirittura assenti, ma il ricordo degli eventi traumatici, seppur rimosso o negato, non può essere cancellato e potrà riaffiorare dolorosamente in qualsiasi momento.Maria Stella D’Andrea, Ph.D. in Scienze Mediche generali e Scienze dei Servizi - settore Medicina Legale, è medico legale e criminologo clinico. È dirigente presso l’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, consulente e supervisore in tema di violenza ai minori e di violenza di genere nelle relazioni d’intimità per le Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna, consulente tecnico e perito per Procure e Tribunali ordinari e minorili,e componente di commissioni e gruppi di lavoro e di coordinamento regionale per il contrasto al maltrattamento e violenza sui minori e violenza di genere. Ha fatto parte del gruppo scientifico che ha steso le linee guida nazionali sulla violenza sessuale nel prepubere ed è coautrice delle linee di indirizzo per la valutazione clinica e medico legale in tema di violenza sulle donne e sui minori. Ricopre incarichi di docenza universitaria, in Master e Corsi di Laurea, per gli insegnamenti specifici di Medicina sociale, Criminologia e vittimologia, Maltrattamento e abuso su minori e Violenza di genere nelle relazioni d’intimità, presso diversi Atenei italiani. È autrice e coautrice di monografie, manuali e contributi scientifici."
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“Il farmaco è un bene di rilevanza giuridica sia in quanto strumentale alla tutela della salute sia in quanto possibile oggetto di rapporti economici. Si comprende pertanto come la disciplina del farmaco si collochi al crocevia di differenti interessi e come il rapporto tra questo bene e il suo diritto possa declinarsi attraverso molteplici prospettive”. (Dal testo)
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"Con il termine variante anatomica si definisce una particolare struttura anatomica la cui morfologia si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui. Diversamente dalle anomalie congenite, che per definizione sono considerate patologiche, le varianti rientrano in un quadro di normalità. È però evidente che conformazioni anatomiche peculiari possono interferire con le procedure diagnostiche e aumentare il rischio di complicanze durante gli interventi chirurgici. La conoscenza dell’anatomia umana e lo studio delle sue varianti rappresentano perciò un requisito indispensabile per ogni pratica medica, e l’attività settoria, che consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale anatomia umana, costituisce un supporto fondamentale alla medicina e alla chirurgia.Il volume propone un excursus storico sulla pratica settoria, una introduzione alle attuali tecniche di dissezione e lo studio di alcune significative varianti anatomiche.Giulia Adalgisa Mariani, laureata in Scienze Biologiche, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Biomediche sotto la guida del Professor Lucio Cocco presso l’Università di Bologna, ove attualmente lavora al Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, sezione di Anatomia Umana."
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"La storia dell’infanzia è una storia ininterrotta di abusi e ancora oggi, inorriditi spettatori, assistiamo a episodi raccapriccianti di bambini sottoposti a violenze fisiche e psicologiche, senza percepire la vera portata di una realtà spesso inconfessata.Il fenomeno dell’abuso sui minori è una piaga destinata a restare drammaticamente sommersa se nei professionisti chiamati ad ascoltare e a visitare le giovani vittime mancano la capacità di interpretare le parole e i silenzi, se manca la comprensione delle varie forme con cui la violenza si può manifestare o la disponibilità a condividere percorsi di formazione comuni, multiprofessionali e interistituzionali.È dunque assolutamente indispensabile che i professionisti a cui è richiesto di valutare un sospetto caso di abuso siano in grado di mettere in campo un approccio adeguato e conoscenze specialistiche che possano tutelare i minori, sia a livello clinico che legale; che sappiano contestualizzare ogni segno rilevato alla luce della storia personale della vittima, del suo racconto dei fatti e di una valutazione psicologica approfondita. I segni diagnostici diretti sono infatti spesso esigui, aspecifici se non addirittura assenti, ma il ricordo degli eventi traumatici, seppur rimosso o negato, non può essere cancellato e potrà riaffiorare dolorosamente in qualsiasi momento.Maria Stella D’Andrea, Ph.D. in Scienze Mediche generali e Scienze dei Servizi - settore Medicina Legale, è medico legale e criminologo clinico. È dirigente presso l’Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, consulente e supervisore in tema di violenza ai minori e di violenza di genere nelle relazioni d’intimità per le Aziende Sanitarie della Regione Emilia-Romagna, consulente tecnico e perito per Procure e Tribunali ordinari e minorili,e componente di commissioni e gruppi di lavoro e di coordinamento regionale per il contrasto al maltrattamento e violenza sui minori e violenza di genere. Ha fatto parte del gruppo scientifico che ha steso le linee guida nazionali sulla violenza sessuale nel prepubere ed è coautrice delle linee di indirizzo per la valutazione clinica e medico legale in tema di violenza sulle donne e sui minori. Ricopre incarichi di docenza universitaria, in Master e Corsi di Laurea, per gli insegnamenti specifici di Medicina sociale, Criminologia e vittimologia, Maltrattamento e abuso su minori e Violenza di genere nelle relazioni d’intimità, presso diversi Atenei italiani. È autrice e coautrice di monografie, manuali e contributi scientifici."
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"Con il termine variante anatomica si definisce una particolare struttura anatomica la cui morfologia si discosta da quella osservata nella maggior parte degli individui. Diversamente dalle anomalie congenite, che per definizione sono considerate patologiche, le varianti rientrano in un quadro di normalità. È però evidente che conformazioni anatomiche peculiari possono interferire con le procedure diagnostiche e aumentare il rischio di complicanze durante gli interventi chirurgici. La conoscenza dell’anatomia umana e lo studio delle sue varianti rappresentano perciò un requisito indispensabile per ogni pratica medica, e l’attività settoria, che consente di individuare e documentare eventuali varianti rispetto alla normale anatomia umana, costituisce un supporto fondamentale alla medicina e alla chirurgia.Il volume propone un excursus storico sulla pratica settoria, una introduzione alle attuali tecniche di dissezione e lo studio di alcune significative varianti anatomiche.Giulia Adalgisa Mariani, laureata in Scienze Biologiche, ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Biomediche sotto la guida del Professor Lucio Cocco presso l’Università di Bologna, ove attualmente lavora al Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, sezione di Anatomia Umana."
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“Il farmaco è un bene di rilevanza giuridica sia in quanto strumentale alla tutela della salute sia in quanto possibile oggetto di rapporti economici. Si comprende pertanto come la disciplina del farmaco si collochi al crocevia di differenti interessi e come il rapporto tra questo bene e il suo diritto possa declinarsi attraverso molteplici prospettive”. (Dal testo)
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“Il farmaco è un bene di rilevanza giuridica sia in quanto strumentale alla tutela della salute sia in quanto possibile oggetto di rapporti economici. Si comprende pertanto come la disciplina del farmaco si collochi al crocevia di differenti interessi e come il rapporto tra questo bene e il suo diritto possa declinarsi attraverso molteplici prospettive”. (Dal testo)
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